Si dice che” il buongiorno si vede dal mattino” e in effetti
talvolta ci sono giornate in cui fin dalle prime ore si nota qualcosa che non
quadra, che disturba, e se cominciamo ad innervosirci di sicuro cadremo in un
crescendo vorticoso di cause ed effetti. La via di uscita in questi casi è un pizzico di humour, di sana ironia che ci
permetta di interrompere il pericoloso circolo vizioso della rabbia e dello
sfogo aggressivo contro gli altri.
Quando la giornata
“nera” capita durante il weekend è davvero dura da sopportare. Mentre speriamo
di rilassarci finalmente e star
tranquilli, ecco arrivare una serie infinita di imprevedibili contrarietà: il citofono squilla per il solito inquilino
del piano di sotto che protesta per mille sciocchezze o ci arriva l’ennesima
multa per divieto di sosta presa per mancanza di parcheggi, oppure la lavatrice
improvvisamente riversa litri di acqua sul pavimento ecc. ecc.
Ad esempio capita
talvolta che inaspettatamente si scateni un violento temporale che ci impedisce
di uscire. Rassegnati allora accendiamo il televisore e ci sforziamo di seguire
il Tg per dovere di buoni cittadini, anche se non ci va di ascoltare brutte
notizie. Purtroppo continuano a deliziarci con lo “Spread”, ci agitiamo, la
pressione sale, così per non rovinarci la salute cambiamo canale: danno quasi
tutti la pubblicità (sono sincronizzati?) e in attesa di un programma decente
siamo costretti a guardare gli spot.
Ci meravigliamo
allora nel vedere Garibaldi ridotto a un citrullo rimproverato da una madre
scema che con voce in falsetto parla al cellulare. Poi ecco apparire una
graziosa fanciulla che lancia un messaggio d’amore scritto sulla carta igienica
al Principe Azzurro il quale, affascinato
da tanta deliziosa “morbidezza”, non legge le amorevoli parole della sua bella
ma si dirige ammiccando verso il W.C. E da
tale fascino non si salva nemmeno il nostro sommo poeta, Dante Alighieri, che
subisce la stessa attrazione fatale e scrive i sublimi versi della Divina
Commedia sulla medesima carta. Potremmo continuare per ore citando altri
esempi, ma preferiamo fermarci.
Ci vengono in mente altri tempi quando i genitori ci mandavano
a letto dopo ” Carosello” che ci teneva incollati alla Tv con divertenti scenette e particolari personaggi, una pubblicità
discreta eppur efficace che ci faceva ricordare davvero i prodotti
reclamizzati.
Altri tempi davvero!
Oggi tutto è cambiato poiché i prodotti sono tanti e quindi bisogna fare in
fretta, pochi minuti e via! Ma siamo poi sicuri che ci resti impresso nella
memoria ciò che si reclamizza? Forse
siamo più colpiti dalla stranezza degli spot che dai numerosi e svariati brand
in essi presentati . Bisognerebbe riflettere su questi aspetti. In fondo la pubblicità migliore è sempre
quella intelligente, creativa, di buon gusto.
Le ore passano, è fine settimana e andiamo a cinema, ma
anche qui siamo perseguitati dal “tormentone” pubblicitario mentre intorno a
noi tutti mangiano o bevono qualcosa, soprattutto i ragazzi, quasi non si possa
far a meno di lasciare in pace le mascelle costrette continuamente a lavorare.
Eravamo già snervati e speravamo di vedere un film comico
per tirarci su, ma i nostri amici hanno insistito per vedere “Paradiso Amaro” e
abbiamo accettato poiché ci piace George Clooney. Sarà stata la giornata
“storta” o anche il film era un po’ strano?
In un ospedale delle
Hawaii, un tempo isole da paradiso terrestre ora semidistrutte dal cemento,
giace una povera donna in coma irreversibile. Intorno a lei si agitavano
numerosi personaggi dai comportamenti
inqualificabili, tutti mezzi matti da stendere sul lettino di un bravo
psicanalista. Una sorta di consolatorio happy ending, con esaltazione di valori tradizionali (famiglia, ambiente, natura ecc.), può
giustificare circa due ore di farneticanti dialoghi?
In effetti oggi in
molti film si adotta questa soluzione: ti
fanno assistere per ore a scene terribili e poi ti propinano una sintetica
condanna contro guerra e violenza, oppure ti proiettano incredibili oscenità e
volgarità per esaltare infine il vero amore, o ancora ti mostrano genitori e
figli impegnati in una distruzione totale della famiglia e poi tutto finisce
come si suol dire “a tarallucci e vino”, e così
via. Per fortuna ci sono ancora film “di qualità” che ci fanno amare il cinema,
come dimostrano i recenti Premi Oscar.
Così un altro weekend è passato tra varie arrabbiature,
riflessioni semiserie e qualche risata per sdrammatizzare. In fondo possiamo ancora ritenerci fortunati
rispetto a tanti che stanno peggio di noi.
Per di più siamo ancora in grado di riflettere, di pensare con la nostra
testa confrontandoci liberamente con gli altri. Malgrado tutto non ci possiamo
lamentare e coraggiosamente andiamo avanti, soprattutto noi donne che ogni
giorno ci destreggiamo tra genitori molto anziani, nipotini, figli lontani per
problemi di lavoro. Sono cascata anch’io
in un conclusivo happy ending? Penso di si,
anche a me capita come a tante altre persone, forse perché ottimismo e speranza
ci aiutano a vivere.
Giovanna D’Arbitrio