"C'è qualcosa in te...", di E. Montesano
E’ in scena al Teatro Augusteo di Napoli “C’è qualcosa in te…” , una bella commedia musicale scritta,
recitata e diretta da Enrico Montesano con la collaborazione di G. Borrelli, N.
Fano (consulenza artistica), P. De Santi (costumi), Gaetano Castelli (scenografia), del corpo di
ballo coreografato da Manolo Casalino, Renato Serio (musiche), degli attori Michele
Enrico (avv. Nicolò) e Marco Valerio Montesano (Tuttofare), Ylenia Oliviero
(Delia).
La storia si svolge nel sottopalco del Sistina dove Nando custodisce i costumi del musical all’italiana
di Garinei e Giovannini. Purtroppo egli viene informato della minaccia di
sfratto per la trasformazione del celebre teatro in centro commerciale.
Significativo e deludente per lui che in tale avviso “Centro
Commerciale “ venga scritto con lettere maiuscole mentre “teatro sistina” sia
in lettere minuscole: un evidente capovolgimento di valori.
Nando è ovviamente molto rattristato per quanto avviene: quel luogo
è ciò che rimane di tanti magici spettacoli, come Giove in doppiopetto, Buonanotte Bettina, Rugantino , Se il tempo
fosse un gambero e tanti altri.
Quel teatro inoltre
racchiude anche i ricordi della sua
vita: l’amore per una donna sparita mentre aspettava una figlia, la nostalgia
per un tempo in cui esisteva rispetto per valori, cultura e “Qualità”.
Ora questo luogo per lui sacro è invaso da operai, avvocati, aridi
affaristi e ….da una simpatica ragazza “impunita”, Delia, piombata
all’improvviso nella sua vita apportando risvolti ricchi di sorprese.
Con il suo l’aiuto Nando potrà continuare a sognare e a sperare, dialogando
con uno scurrile merlo indiano, tra riflessioni semiserie, satira politica,
humour e qualche battutaccia.
Una commedia senz’altro da vedere, con belle scene, canzoni
famose, colpi di scena, digressioni nostalgiche e tante risate che non guastano
mai.
In tempi di crisi e di decadenza culturale fa bene pensare che
alla fine la tanto paventata chiusura di quel luogo non avverrà e che
sull’avviso questa volta “Teatro Sistina” sarà scritto in lettere maiuscole,
mentre “centro commerciale” in minuscole, come è giusto che sia.
Giovanna D’Arbitrio