Cultura, Democrazia, Libertà sono senz’altro tappe inscindibili di un
percorso verso un livello evolutivo più alto dell’Umanità. Il punto di partenza è senza dubbio la “Cultura” che non è soltanto istruzione,
cioè acquisizione di conoscenze in varie discipline, ma anche Educazione,
intesa nel senso più alto come socratica “ars maieutica” (arte della
levatrice), ovvero abilità educativa nel “far venire alla luce” conoscenza e
verità attraverso il dialogo docente-discente, favorendo un processo di
crescita spirituale. Nelle moderne scuole occidentali, anche se piene di
aggeggi elettronici di ogni genere, purtroppo spesso l’ aspetto educativo
inteso in tal senso non è prioritario, ma almeno il diritto allo studio è
garantito. Ben diversa è la situazione in tanti paesi sottosviluppati dove tale
diritto non è riconosciuto e… non a caso in essi sono assenti anche democrazia
e libertà.
Ogni giorno i Tg ci
mostrano orrende immagini di violenza e morte che ci ricordano i secoli bui del
Medio Evo, in un progressivo sprofondamento nell’ abisso dell’inciviltà.
Attoniti e sgomenti, tutti coloro che sono lontani dai complicati interessi politici
internazionali, si pongono inquietanti interrogativi ai quali non sanno
rispondere.
Come mai terribili
dittature, guerre e terrorismo predominano in territori ricchi di risorse?
Perché in tante nazioni analfabetismo,
miseria, fame, malattie, inquinamento e
disastri climatici non sono stati debellati malgrado i progressi di scienza e
tecnica? Come mai micidiali armi
finiscono nelle mani dei terroristi? Perché pena di morte e tortura sono ancora
presenti nei paesi civili? Come mai i governi (anche quelli più indebitati) scelgono
di acquistare costose armi e non investono su istruzione, cultura, lavoro e solidarietà che potrebbero creare vivibilità invece di guerre, violenza,
criminalità, morte e distruzione?
In fondo anche “i ghetti” periferici delle
grandi città occidentali hanno problemi simili. Come mai perfino l’Europa
rinuncia a essere un faro di civiltà e cultura, crollando sotto i colpi dello
Spread ? Cosa succederà alla Grecia? Dove ci condurrà l’Ucraina? Come si può
parlare di posti di lavoro se poi si consentono le “delocalizzazioni”? le domande
potrebbero essere ancora tante, ma difficili e complicate sono le risposte: ricerca
di potere e denaro, incapacità ad elaborare una responsabile visione d’insieme,
crescente follia collettiva, imperante ateismo o devastanti fondamentalismi
religiosi sembrano impedire una positiva evoluzione dell’Umanità. Cosa
accade? Forse non c’è un numero sufficiente
di persone sagge e coraggiose che possano generare una positiva svolta?
G. Orwell nel
suo lungimirante romanzo 1984 (Nineteen
Eighty-four) ci mise in guardia contro i tre slogan del Grande Fratello, terribile dittatore che si
serve di avanzate tecnologie per controllare, spiare e omologare l’Umanità: “l’ignoranza è forza, la guerra è pace, la libertà è schiavitù”.
Il pericolo maggiore che
oggi corriamo in effetti è proprio quello dell’ottundimento delle
coscienze sotto i colpi di una
distruttiva omologante cultura che martellandoci continuamente con immagini e
slogan negativi, potrebbe condurci a una crescente spirale di odio e violenza
oppure farci sprofondare lentamente nella rassegnazione e infine nell’
indifferenza a tutto ciò che accade, convinti di essere impotenti ed inermi
dinanzi a decisioni che ci sovrastano. Eventi straordinari di ogni genere
dovrebbero comunque indurci a riflettere sull’attale periodo storico che ci
pone di fronte ad un inevitabile bivio: è giunta l’ora di schierarsi da una
parte o dall’altra, scegliendo tra barbarie o civiltà, egoismo o solidarietà,
schiavitù o libertà. Sia pur tra mille condizionamenti, nei nostri democratici
paesi occidentali possiamo ancora scegliere, ma dobbiamo fare in fretta: il
tempo stringe.
La lettura del Rapporto di Amnesty International 2013
ci può far riflettere su quanto avviene negli scenari internazionali. Salil Shetty
nell’Introduzione al suddetto rapporto intitolato “I diritti umani non conoscono confini”, cita le seguenti parole di M. L. King: “L’ingiustizia
che si verifica in un luogo minaccia la giustizia ovunque. Siamo tutti presi in
una rete di reciprocità alla quale non si può sfuggire, legati a un unico
destino. Qualsiasi cosa colpisca direttamente uno, colpisce indirettamente
tutti.” (Martin Luther King Jr, lettera dal carcere di Birmingham,
Usa, 16 aprile 1963). Ricordando
Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la
Pace, nota per la sua strenua lotta per il diritto all’ istruzione, ha poi
sottolineato che Il coraggio e la
sofferenza delle persone, insieme alla potenza dei social network, hanno
cambiato la nostra visione della lotta per la difesa dei diritti
umani che non hanno confini e pertanto un elemento
chiave in tale difesa è “il diritto di
tutte le persone di essere libere dalla violenza, ponendo forti limiti alla possibilità dello Stato
d’interferire nella nostra vita e in quella dei nostri familiari. Ciò comprende
la protezione della nostra libertà d’espressione, associazione e coscienza”.(http://rapportoannuale.amnesty.it/2013/introduzione)
Ci sembra giusto concludere con le parole
del personaggio di Orwell, Winston Smith, l’ultimo
uomo libero rimasto sulla Terra, il quale prima di essere “omologato”
con lavaggio del cervello, sotto tortura dice:
“Io so che alla fine sarete
sconfitti. C’è qualcosa nell’universo…non so, un qualche principio che non
riuscirete mai a sopraffare….Lo Spirito dell’Uomo”.
Giovanna D’Arbitrio