Secondo un recente rapporto UNICEF su “La Condizione
dell’Infanzia in Grecia” sono ormai 439.000 i bambini malnutriti in famiglie
che vivono al di sotto della soglia di povertà e 100.000 sono i minorenni
costretti a lavorare per contribuire allo scarso bilancio familiare.
Le notizie sono davvero drammatiche: neonati denutriti ricoverati in ospedali, bambini che a scuola svengono per inedia, insegnanti che cercano disperatamente di
rimediare cibo per i loro alunni, denunce di dirigenti scolastici, docenti e
genitori che sollecitano interventi
urgenti per la distribuzione di piccoli pasti almeno nei quartieri più
disagiati.
Vittorio Da Rold su “Il Sole 24 Ore” ha scritto: - In Grecia
sta avvenendo qualcosa di mai visto prima in un paese occidentale dai tempi
della II guerra mondiale: il ritorno della malnutrizione -.
Secondo un’indagine dell’EAPN, la società greca per la lotta
alla povertà, col progressivo peggiorare della crisi la situazione potrebbe
diventare ancora più grave. Tanto per fare un esempio, gli ospedali sono sempre più affollati per
bambini malati provenienti non solo da famiglie povere, ma anche da quelle
benestanti che nelle farmacie non trovano più certe medicine per effetto della
sospensione di forniture da parte di grandi case farmaceutiche.
Quando un paese attraversa una grave crisi economica come quella
greca, tutto si blocca e scivola progressivamente verso il basso in una
vorticosa reazione a catena. La Grecia che affronta il 5° anno recessione con
salari minimi e pensioni tagliati al 25%, disoccupazione galoppante, 1700
suicidi in due anni, migliaia di bambini con la pancia vuota, è insomma un
paese che si avvicina sempre più agli standard africani. Altro che Europa!
Strano poi che tale nazione figuri tra le prime 10 nel mondo per importazione
di armi! Che se ne faranno poi i bambini affamati di tante armi? E come possono paesi “civili” vendere armi alla Grecia in questo
momento? I bambini di tutto il mondo hanno solo bisogno di pace, amore e
rispetto.
Lo spettro della Grecia spaventa gli italiani, forse perché essa è così vicina, non
un lontano paese del terzo mondo. La difficile crisi che attanaglia anche
l’Italia può degenerare facilmente, se non stiamo attenti.
La reazione dei cittadini durante le ultime elezioni greche
è davvero preoccupante: aumenta l’astensionismo e si rafforzano gli estremismi
di destra e di sinistra con marcate tendenze antieuropeiste. Accadrà anche in Italia?
Speriamo di no. Un segnale forte viene anche dalla Francia con la vittoria del
socialista Hollande: l’Europa ha bisogno
di una svolta.
Se i bambini continueranno a morire di fame, i più deboli saranno ancora calpestati, se si
continuerà a parlare di Spread e agenzie di rating, di sprechi, caste e
privilegi, speculazioni e quant’altro, come potremo sentirci orgogliosi di
chiamarci “EUROPEI”? E’ necessario dare una connotazione diversa a questo
termine.
Il poeta inglese Wordsworth
scrisse “ THE CHILD IS FATHER OF
THE MAN” (IL BAMBINO E’PADRE DELL’UOMO). Rispettiamo dunque i bambini, sono il nostro futuro sul pianeta Terra.
Giovanna D’Arbitrio