“L’oscurità non può
scacciare l’oscurità,
solo la luce può
farlo”.
(M. L. King)
Con questa citazione tratta da un discorso di M. L. King
inizia “The Butler” il film del regista Lee Daniels sulla storia vera di Eugene
Allen, maggiordomo di colore alla Casa Bianca per più di 30 anni che fu intervistato
da Wil Haygood nel 2008. L’intervista, pubblicata poi sul Washington Post col
titolo di “A Butler well served by this election”, ha offerto l’ispirazione per
la sceneggiatura a Lee Daniel e Danny Strong.
Cecil Gaines (F. Whitaker), nato in una piantagione di
cotone, dopo le atrocità subite dai genitori (madre stuprata e impazzita, padre
ucciso dal padrone), viene addestrato a
servire in casa e gradualmente si distingue per la sua abilità come maggiordomo
fino ad arrivare alla Casa Bianca.
Dopo il matrimonio con Gloria, divenuto padre di Louis e
Charlie, orgoglioso della sua famiglia e soddisfatto del suo lavoro, si
comporta con professionalità, dignità e pazienza pur rimanendo quasi un’ ombra
invisibile in un mondo di bianchi che ruotano intorno a vari presidenti : ben
sette da Truman ad Obama.
Intrecciando abilmente vicende private ed eventi storici,
come il sit-in di Greensboro, i Freedom bus, l'attentato a Kennedy, la morte di
Martin Luther King, la guerra in Vietnam e così via, il regista riesce a dar
risalto alle tragedie familiari vissute da Cecil, la morte del figlio minore in
Vietnam, i litigi con la moglie e con il figlio primogenito, più volte
imprigionato come attivista per i diritti civili dei neri e seguace prima di M.
L. King, poi di Malcom X.
Il mondo cambia velocemente intorno a Cecil: sette
presidenti e tanti avvenimenti che gradualmente gli fanno prendere coscienza di
sé e dei suoi diritti e che lo inducono infine a dimettersi per scendere in campo a fianco del figlio. E
dopo tante lotte e sofferenze, il sogno
gradualmente diventa realtà con la vittoria di Obama.
Ritornato con la moglie nella piantagione nella quale
aveva tanto sofferto, Cecil afferma: “Gli americani chiudono
sempre un occhio su quello che hanno fatto al loro popolo. Guardiamo il resto
del mondo e giudichiamo. Sentiamo parlare dei campi di concentramento ma quei
campi ci sono stati per ben 200 anni anche qui, in America”.
Lee Daniels, già autore dello struggente “Precious”,
conferma la sua bravura avvalendosi di un grande cast di attori, quali Forest Whitaker, John Cusack, James Marsden, Jane Fonda, Robin Williams, Alan Rickman, Lenny Kravitz, Alex Pettyfer, Jesse Williams, Liev Schreiber, Minka Kelly, Nelsan Ellis, Terrence Howard, Cuba Gooding Jr., Vanessa Redgrave, Mariah Carey, Melissa Leo, Oprah Winfrey, David Oyelowo, della fotografia di A. Dunn e della colonna sonora
di Rodrigo Leão.
Pare che Lee
Daniels consideri i registi bianchi non sempre capaci di comprendere fino in
fondo il modo in cui i neri hanno vissuto le tappe fondamentali della storia
americana e quindi egli ne ripropone una rilettura critica “dal basso”
attraverso la vita del maggiordomo.
Insieme a film recenti come” Djanko Unchained” di
Tarantino, “Lincoln” di
Spielberg , “12 Anni Schiavo” di
Steve McQueen, “The Butler” dunque va ad arricchire un quadro storico
visto da angolazioni diverse e rappresentato con differenti stili, ciascuno
tuttavia a suo modo apprezzabile nel ribadire la condanna al razzismo.
Giovanna D’Arbitrio