Come insegnante d’inglese, durante le mie lezioni su usi e costumi britannici, ho spesso osservato negli alunni un interesse particolare per “TheSpeakers’ Corner” , il famoso “Angolo degli Oratori” di Hyde Park, e “The Shadow Cabinet”, il cosiddetto “Governo Ombra”. Talvolta ho pensato che forse ciò è sempre accaduto perché io stessa ho riversato entusiasmo e impegno nel parlare di questi significativi emblemi di democrazia, libertà, confronto civile di idee.
Un giorno discutendo in classe sul detto “tutto il mondo è paese”, giungemmo alla conclusione che esso può essere considerato vero solo per alcuni aspetti, poiché in realtà ogni paese ha una sua identità derivante da un particolare percorso storico, proprio come ogni individuo su questo pianeta. Le diversità quindi vanno preservate come preziosi “specchi” che ci permettono di comprendere meglio noi stessi e il mondo in cui viviamo, attraverso il confronto, il dialogo, gli scambi di idee su tante esperienze.
Purtroppo una crescente omologazione, derivante da appiattimento culturale, ignoranza e disinformazione, sta dilagando distruttivamente ed essa appare ancor più minacciosa se pensiamo che si possa estendere anche a quella fisica, attraverso clonazione e manipolazioni genetiche su piante, animali ed esseri umani. Cibi killer venduti senza una chiara “tracciabilità” della loro provenienza, magari prodotti in paesi in cui non si rispetta alcuna regola per tutelare la salute del consumatore, in cui inquinamento e devastazione ambientale sono tali da scatenare la ribellione della Natura che uccide migliaia di persone con alluvioni, risveglio di vulcani, tzunami, terremoti, e consequenziali disastri nucleari.
E tornando all’Italia, mentre infuriava la contesa per i referendum, alcuni vedevano comunisti dappertutto: ormai da qualche tempo pare se ne vedano anche dove non ci sono, cadendo in una sorta di ridicolo maccartismo tra mille incoerenze (Putin non viene considerato forse un amico? I comunisti di un tempo forse non esistono più nemmeno in Russia.Oggi è il Global Village che ci condiziona, altro che comunismo!). Tutto viene etichettato: se fai questo, sei di destra, se fai quello sei di sinistra, se fai altro ancora sei di centro. Perché invece non ci chiediamo cosa sia giusto o ingiusto, onesto o disonesto, vero o falso? Quanti ostacoli contro i referendum! Per fortuna il quorum è stato raggiunto e gli italiani si sono mostrati cittadini consapevoli in grado di fare le scelte giuste, malgrado il clima teso e conflittuale.
Per questi motivi talvolta invidiamo un po’ il self-control degli inglesi che molti secoli fa cominciarono a costruire il loro percorso democratico, iniziato con la medioevale Magna Carta e culminato in una civile alternanza al potere di Labour Party e Conservative Party. Nel Regno Unito insomma il partito che vince le elezioni non può governare senza confrontarsi democraticamente con l’Opposizione: in tal modo “the Shadow Cabinet” riesce a dare il suo concreto contributo nel risolvere i problemi in modo costruttivo, per il Bene del paese.
Certamente anche i britannici hanno difetti e colpe, come mi fece notare un giorno un alunno parlando del loro politiche colonialiste e il loro “insulare” egoismo, tuttavia, osservando non solo i loro risultati ma anche quelli di altre democrazie europee, dobbiamo ammettere che là il confronto politico in genere è più corretto e meno conflittuale.
Forse la nostra democrazia è ancora molto giovane, forse ci vorrebbero meno protagonismi e più unione, maggiore disponibilità al dialogo non solo all’esterno ma anche all’interno degli schieramenti politici, comunque sia una cosa è senz’altro certa: se ora non continueremo a difendere con coraggio i valori democratici e non troveremo una positiva convergenza su obiettivi fondamentali, come beni comuni, salute e ambiente, legalità, equità sociale, diritti umani e civili, metteremo sicuramente a rischio il futuro dei nostri figli.
I recenti risultati delle ultime elezioni e dei referendum ci fanno sperare in un positivo cambiamento, ma l’alternativa va costruita con senso di responsabilità, senza inutili contese, per non perdere la fiducia dei cittadini, poiché solo “l’unione fa la forza”. “Tutti per uno” dunque per un’Italia migliore.
Giovanna D’Arbitrio